venerdì 29 febbraio 2008

IL BIG BANG CICLICO

Il "Big Bang" è una contrazione ciclica
L'Universo è nato nel momento esatto in cui c'è stata l'esplosione del Big Bang. Questa la teoria che i fisici di tutto il mondo hanno di fatto accettato e che da decenni viene ritenuta plausibile. Oggi, tuttavia, c'è chi ipotizza una nuova e altrettanto interessante teoria. Secondo il fisico computazionale Neil Turok l'enorme esplosione avvenuta all'alba dei tempi non fu altro che una delle tante contrazioni che il cosmo ripete ciclicamente. Il modello proposto dallo scienziato sta riscuotendo parecchio interesse nell'ambiente e molti colleghi di Turok stanno prendendo sul serio le sue posizioni.
Il Big Bang non è altro che una fase di un ciclo infinito - Neil, che insegna alla Cambridge University, ritiene che il Big Bang rappresenta solo una fase di un ciclo di espansioni e contrazioni del cosmo che si ripete all'infinito. Stando a quanto da lui teorizzato, sia il tempo che l'universo non hanno né inizio né fine.
Una teoria che ha la sua logica - Un'idea bizzarra, ma per Turok non è più insolita della classica spiegazione che generalmente viene attribuita al Big Bang: uno specifico fenomeno che sfugge alle leggi della fisica come noi le conosciamo, in cui tutte le equazioni puntano all'infinito e "tutte le proprietà che normalmente usiamo per descrivere l'Universo e ciò che esso contiene vengono a cadere".
L'Universo esisterebbe in almeno dieci dimensioni parallele - Tale incoerenza ha portato il fisico a porsi nuove domande sul Big Bang e a chiedersi se lo stesso non potesse essere spiegato nell'ambito della teoria delle stringhe, ipotesi controversa, finora non verificata, secondo cui l'Universo esisterebbe in almeno dieci dimensioni parallele e sarebbe formato da blocchi costitutivi unidimensionali denominati appunto stringhe.
La teoria delle stringhe - Stando a una versione delle teoria delle stringhe nota come teoria-m, spiega Turok, "la settima extra dimensione dello spazio è costituita dal gap che separa due oggetti paralleli denominati membrane. Sarebbe come lo spazio che separa due specchi paralleli. La domanda è: cosa accadrebbe se i due specchi entrassero in collisione? Forse ne deriverebbe il Big Bang".
Ma cosa c'era prima della "nascita" dell'attuale Universo? - Nella teoria di Turok esisteva un Universo per molti aspetti simile a quello oggi conosciuto, caratterizzato da bassa densità di materia e da un qualcosa denominata energia oscura. Immaginando un Universo del genere, ma in cui l'energia oscura interna sia instabile, ne deriva che il decadimento della stessa porta le due membrane ad unirsi, generando radiazioni e successivamente una espansione che dà origine a stelle e galassie. A quel punto l'energia oscura riprende il sopravvento. È l'energia che deriva dalla forza di attrazione tra le due membrane, che le riporta a scontrarsi. Quindi si ha uno scoppio seguito da un altro scoppio e poi da un altro ancora. Non c'è un inizio dei tempi. Il cosmo è sempre stato lì.
Prima di questo Universo ce n'era un altro simile - Il magazine Wired, incuriosito dalla teoria ha intervistato il fisico soprattutto per capire meglio se in un qualche momento vi sia stato comunque un inizio. "Immaginate di avere una stanza piena d'aria, con tutte le molecole che rimbalzano da una parte all'altra - ha spiegato lo scienziato -. Per la maggior parte del tempo, le molecole si distribuiscono in maniera uniforme, ma una volta su un milione di miliardi di anni vanno a finire nell'angolo della stanza. Guardando la stanza e spostando avanti le lancette dell'orologio, le molecole ritornano uniformi. Ma poi la situazione si capovolge, e si indirizzano nuovamente nell'angolo, per poi distaccarsene di nuovo, all'infinito. Se la metafora è corretta, questo vuol dire che il tempo per un po' può correre in avanti, poi tornare indietro, e quindi accelerare di nuovo. Questo è il quadro generale: siamo ancora ben lontani dal comprendere totalmente il fenomeno, ma è appunto questa la mia scommessa. Il mio interesse principale resta comunque il problema della singolarità. Se non riusciamo a capire cosa sia accaduto alla singolarità da cui siamo nati, allora non potremo mai comprendere fino in fondo le leggi della fisica delle particelle. Sarei ben felice di individuare le origini almeno dell'ultima singolarità che abbiamo vissuto e lasciare le altre ai posteri".
Come si testa la sua teoria? - "Se l'Universo fosse nato da zero per poi espandersi in maniera esponenziale - conclude Turok - ne sarebbero derivate delle onde gravitazionali in viaggio attraverso lo spazio/tempo. Queste onde avrebbero riempito l'universo, generando un sistema di echi dell'inflazione stessa. Nel nostro modello, la collisione delle due membrane non genera nessun onda. Quindi se potessimo misurare le onde, saremmo anche in grado di verificare quale sia la teoria corretta. Stephen Hawking ha scommesso con me che avremmo trovato i segni dell'inflazione. Io ho scommesso che non li troveremo, e vi assicurò che non vincerà lui, potrei puntarci qualsiasi somma. Finora lui non ha parlato di una cifra precisa, ma è molto più ricco di me, quindi ben venga, sarà un piacere batterlo".
http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/08/febbraio/29/universo_bigbang_fenomeno_ciclico_555.html?stampa

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